LEA E RIFORMA DEL NOMENCLATORE TARIFFARIO: CAOS E DISSERVIZI SANITARI IN ATTESA DELL’ENTRATA IN VIGORE DELLE NORME PREVISTE DALLA RIFORMA 9 MESI FA

Il punto di vista dei produttori degli impianti cocleari

Bologna, 17 gennaio 2018. Un passo avanti e due indietro. Si potrebbe commentare così lo stato dell’arte del nostro Nomenclatore Tariffario da quando, 9 mesi fa, vi sono stati introdotti dispositivi innovativi di vario tipo, tra i quali figurano anche i processori cocleari oltre a protesi e ortesi a tecnologia avanzata, dispositivi per il telesoccorso, sensori e telecomandi per il controllo ambientale.

Sono ausili innovativi, finora non accessibili agli utenti, che possono facilitare la vita a chi ha una disabilità permanente o temporanea e ora, con i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) in vigore dallo scorso marzo, sono stati introdotti nell’elenco degli ausili a carico del Servizio Sanitario Nazionale dietro prescrizione del medico specialista.

Una delle novità introdotte dal nuovo regolamento è la divisione in due sottocategorie del così detto “allegato 2”, che disciplina i dispositivi di serie: nella prima sottocategoria vengono trattati i dispositivi che necessitano di adattamento e nella seconda invece quelli che non necessitano di adattamento. Per i pazienti che hanno bisogno, ad esempio, di un servizio al loro sistema cocleare nonché per i produttori, il cambiamento è cruciale: le protesi acustiche e i servizi di manutenzione dei relativi processori sono nel nuovo raggruppamento mentre prima erano classificati come prodotti sanitari “su misura” (allegato 1). La differenza più significativa è di carattere giuridico finanziario perché, se il su misura è tariffato (e.g. prestazione del tecnico che realizza uno specifico ausilio ad hoc per un determinato paziente) per tutti gli ausili contemplati dall’allegato 2 servono procedure pubbliche per stabilire i prezzi.

In alcuni comparti abbracciati dalla riforma ci sono di fatto delle difficoltà nell’applicare le nuove norme. E’ il caso particolare degli ausili per l’udito, comparto che include anche la manutenzione e la riparazione dei processori per impianti cocleari. In questo ambito infatti c’è il rischio che le novità non vengano applicate con serie complicazioni sia per gli utenti finali che per gli operatori sanitari ed economici a causa di un “impasse” puramente burocratico sulla definizione della modalità di acquisto dei beni (tramite gara o remunerazione tariffaria). Pertanto l’intero comparto versa in una situazione di incertezza, fra l’applicazione della nuova normativa e quella precedente, il che lascia spesso libero sfogo alle interpretazioni più fantasiose. Purtroppo a farne le spese sono sempre coloro i quali hanno necessità di un servizio di applicazione o di riparazione delle protesi insieme a tutti gli operatori del settore. Non ultimi i produttori, che soffrono la scarsa chiarezza del mercato e ostacola gli investimenti, generando costi improduttivi per affrontare bandi di gara sempre più onerose e difficilmente applicabili

“Dal contatto con pazienti e operatori del settore – sottolinea Carlo Martinelli, amministratore delegato di Cochlear Italia – ogni giorno verifichiamo come questa situazione di incertezza generi caos. Questo va spesso ad acuire situazioni di disagio dovute alla mobilità inter-regionale e impatta negativamente sulla salute e sulla qualità di vita dei portatori o dei candidati all’impianto cocleare per via dei ritardi e dei disservizi che provoca. La questione si fa ancora più grave quando il paziente è un bambino che deve all’impianto il suo normale sviluppo cognitivo. Inoltre, da un punto di vista puramente aziendale, ci troviamo già a fronteggiare bandi di gara irrealistici e inapplicabili, che vanno a gravare inutilmente sul nostro lavoro, su quello degli operatori e ancora una volta sulla collettività. Pertanto, a nome di tutto il comparto, vogliamo sollecitare il Governo affinché sblocchi quanto prima questo stallo e consenta ai produttori e alle cliniche di intervenire puntualmente per dare le dovute cure a coloro che ne hanno bisogno”.

INFORMAZIONI UTILI

 

La Commissione di monitoraggio dell’attuazione del dPCM di definizione e aggiornamento dei LEA

La Commissione di monitoraggio dell’attuazione del dPCM di definizione e aggiornamento dei LEA è stata istituita dal Ministro Lorenzin con DM 19 gennaio 2017 e si è insediata il 10 maggio 2017 presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministero della salute. L’articolo 1 del decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni dalla legge n. 119/2017 (vedi testo DL integrato), in materia di prevenzione vaccinale, ha attribuito nuove funzioni alla Commissione e con D.M 15 settembre 2017 la composizione della Commissione è stata integrata.

 

Compiti:

Il principale compito attribuito alla Commissione è quello di monitorare costantemente quale sia il livello di attuazione e implementazione dei nuovi LEA in tutte le Regioni italiane ed eventualmente di intervenire, mediante apposite verifiche – effettuate anche in collaborazione con i Carabinieri dei NAS – nelle ipotesi in cui si ravvisi una mancata, incompleta o scorretta erogazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza.

L’attività della Commissione sarà, quindi, finalizzata a garantire che le disposizioni introdotte dal nuovo dPCM LEA siano effettivamente attuate, al fine di assicurare una completa e uniforme erogazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale.

L’articolo 1 del decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni dalla legge n. 119/2017 (vedi testo DL integrato), in materia di prevenzione vaccinale, ha attribuito nuove funzioni alla Commissione.

In particolare, il decreto vaccini ha attribuito alla richiamata Commissione per il monitoraggio il compito di verificare il rispetto degli obiettivi del Calendario vaccinale nazionale nonché i dati epidemiologici, le eventuali reazioni e/o eventi avversi segnalati e le coperture vaccinali raggiunte.

Composizione e durata

Coordinata dal Direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute, la Commissione è composta dal Capo della Segreteria Tecnica del Ministro, dal Comandante generale dei Carabinieri per la tutela della salute, dal Direttore generale dell’AGENAS, dal Direttore generale dell’AIFA, dal Presidente dell’Istituto superiore di sanità, nonché dai Direttori dei tre Uffici della Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute rispettivamente competenti in materia di LEA, di monitoraggio e verifica dell’erogazione dei LEA e di qualità, rischio clinico e programmazione ospedaliera.

Con D.M 15 settembre 2017, la composizione della Commissione è stata integrata  con due rappresentanti della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute e un rappresentante dell’Istituto Superiore di Sanità con specifiche competenze in materia di malattie infettive e prevenzione vaccinale.

La partecipazione alla Commissione è a titolo gratuito e ai componenti non sono corrisposti gettoni, compensi o altri emolumenti comunque denominati.

La Commissione dura in carica tre anni a decorrere dalla data di insediamento.

Per lo svolgimento delle sue attività, la Commissione può acquisire le necessarie informazioni dalle Regioni e dalle Province autonome e dagli enti del Servizio sanitario nazionale, nonché dal Comitato LEA. Essa può

inoltre avvalersi di esperti dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, dell’Agenzia Italiana del Farmaco e dell’Istituto superiore di sanità.

La Commissione trasmette, con cadenza trimestrale, al Ministro della salute una relazione concernente l’attività svolta e lo stato di attuazione del nuovo decreto di definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza. Tale relazione, tenuto conto del suo contenuto, potrà essere trasmessa alle competenti Commissioni parlamentari della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

Il Nomenclatore protesico

Il nuovo nomenclatore: DPCM 12 gennaio 2017

Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica (Allegato 5 al DPCM 12 gennaio 2017) provvede ad un aggiornamento atteso da oltre 16 anni: il precedente nomenclatore delle protesi risale infatti al 1999.

Le principali novità:

  • nuovi destinatari: sono inclusi tra i destinatari degli ausili protesici anche le persone affette da alcune malattie rare e gli assistiti in assistenza domiciliare integrata;
  • l’importanza della qualità: nelle descrizioni degli ausili sono riportati componenti innovative e criteri di qualità costruttiva, al fine di scongiurare l’erogazione di ausili di scarsa qualità e con caratteristiche tecniche insufficienti;
  • meno burocrazia: l’individuazione degli ausili avviene con un linguaggio semplice e immediato e le procedure di fornitura vengono semplificate e snellite.

Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica consentirà, tra l’altro, di prescrivere:

  • strumenti e software di comunicazione alternativa ed aumentativa;
  • tastiere adattate per persone con gravissime disabilità;
  • dispositivi per il puntamento con lo sguardo;
  • apparecchi acustici a tecnologia digitale;
  • dispositivi per allarme e telesoccorso;
  • posaterie e suppellettili adattati per le persone con disabilità motorie;
  • scooter elettrici a quattro ruote;
  • carrozzine con sistema di verticalizzazione, bariatriche e per assistiti affetti da distonie;
  • sollevatori fissi e carrelli servoscala per ambienti interni;
  • maniglioni, braccioli e supporti per l’ambiente bagno;
  • ausili (sensori e telecomandi) per di controllo degli ambienti;
  • protesi ed ortesi di tecnologie innovative.

Norme transitorie:

affinché le nuove prestazioni di assistenza protesica “su misura” (così come quelle di assistenza specialistica ambulatoriale), inserite nei nuovi LEA, possano essere erogate effettivamente, è necessario attendere la pubblicazione delle tariffe, in via di definizione, da corrispondere per queste prestazioni agli erogatori.

Nel periodo tra l’entrata in vigore dei nuovi LEA e la pubblicazione del decreto con le tariffe, verranno erogate ancora le prestazioni e gli ausili elencati nel precedente nomenclatore: DM 27 agosto 1999 n. 332

Il precedente nomenclatore: DM 27 agosto 1999, n. 332

Il DM 27 agosto 1999 n. 332 (sostituito dal DPCM 12 gennaio 2017 che definisce i nuovi LEA), prevede che il Servizio sanitario nazionale garantisca alle persone riconosciute invalide o in attesa di riconoscimento dell’invalidità le prestazioni sanitarie che comportano l’erogazione di protesi, ortesi ed ausili tecnologici. Il decreto individua nel dettaglio le categorie di persone con diritto all’assistenza protesica, le prestazioni che comportano l’erogazione dei dispositivi riportati negli elenchi 1, 2 e 3 del nomenclatore tariffario e le modalità di erogazione.

L’elenco n. 1 (pdf, 500 Kb) del nomenclatore contiene i dispositivi (protesi, ortesi e ausili tecnici) costruiti su misura e quelli di fabbricazione continua o di serie che necessitano di essere specificamente individuati e allestiti a misura o la cui applicazione richiede modifiche eseguite da un tecnico abilitato su prescrizione di un medico specialista.

L’elenco n. 2 (pdf, 160 Kb) del nomenclatore contiene i dispositivi (ausili tecnici) di serie, la cui applicazione o consegna non richiede l’intervento del tecnico abilitato.

L’elenco n. 3 (pdf, 40 Kb) del nomenclatore contiene gli apparecchi acquistati direttamente dalle aziende sanitarie locali ed assegnati in uso all’assistito.

Cochlear Limited

Cochlear è il leader mondiale per soluzioni acustiche impiantabili. L’azienda vanta una forza lavoro di 3.000 persone in tutto il mondo e investe oltre 120 milioni di dollari australiani all’anno in ricerca e sviluppo. Nella gamma di prodotti si annoverano sistemi acustici per impianti cocleari, impianti a conduzione ossea e acustici. Oltre 450.000 persone di qualsiasi età in più di 100 nazioni ora riescono a sentire grazie a Cochlear. www.cochlear.com

L’ipoacusia

L’ipoacusia è un serio problema sanitario a livello globale: 360 milioni di persone, oltre il 5 percento della popolazione mondiale, sono affette da un’ipoacusia invalidante e si prevede che il loro numero triplicherà salendo a 1,2 miliardi di persone entro il 2050. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità 72 milioni di persone potrebbero beneficiare di un dispositivo acustico (compresi un impianto cocleare o un apparecchio acustico).

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