LA TENNISTA GIULIA BASSINI CONQUISTA LA PLATEA DI #STORIEPERLAVITA

La storia di Giulia, dalla sordità ai vertici del tennis grazie all’impianto cocleare

Spazio allo sport oggi alla Fortezza Da Basso durante il Forum Risk Management

Firenze, 28 novembre 2019. Lo sport, i suoi valori e le storie di successo protagonisti oggi al “Forum Risk Management – Obiettivo Sanità e Salute”, di scena fino a giovedì prossimo alla Fortezza Da Basso.

Confindustria Dispositivi Medici ha infatti organizzato #STORIEPERLAVITA, iniziativa che offre ai pazienti portatori di medical device la possibilità di raccontare al pubblico le proprie storie di terapia, guarigione e successo nell’ambito della tavola rotonda intitolata “L’impatto dell’innovazione nei dispositivi medici, l’esperienza reale di pazienti clinici”.

A toccare la sensibilità della platea è stato il racconto della campionessa di tennis Giulia Bassini, presentato assieme a Roberto Bovo, professore associato di Audiologia presso il Dipartimento di Neuroscienza dell’Università di Padova, e Cochlear, leader nell’implantologia cocleare.

Ferrarese doc. 18 anni, diplomanda presso l’ITC “V. Bachelet” di Ferrara, Giulia è completamente sorda ma grazie alla tecnologia oggi sente benissimo e, oltre a vivere una vita normale, si dedica anima e corpo alla sua grande passione, il tennis. Una passione coltivata all’interno dello Sporting Club Estense che le ha già dato tante soddisfazioni a livello nazionale e internazionale. Proprio i suoi brillanti risultati le hanno regalato, due anni fa, il pass per le Deaflympics, e cioè i Giochi Olimpici per sordi che si sono svolti a Samsun (Turchia), dove Giulia è arrivata come più giovane tennista della squadra azzurra dal 1957.

Atleta solare e determinata, Bassini non nasconde la sua sordità bilaterale, diagnosticata praticamente appena nata e trasformata, con il supporto della sua famiglia, in uno dei suoi tratti caratteristici o, per meglio dire, dei suoi punti di forza. Il primo impianto cocleare è stato fatto a 18 mesi in un orecchio mentre l’altro è arrivato otto anni dopo. Così negli anni Giulia ha acquistato le piene facoltà uditive grazie a un organo di senso bionico e sofisticatissimo (l’impianto cocleare, ndr), dotato di 22 elettrodi che viene continuamente aggiornato e migliorato da un team formato da clinici e tecnici di Cochlear Italia. Un percorso terapeutico che le ha garantito uno sviluppo assolutamente normale sotto tutti i punti di vista, dall’apprendimento linguistico alla vita relazionale, dall’attività sportiva allo studio.

“L’aggiornamento continuo degli impianti e l’assistenza costante ai pazienti sono per noi uno sforzo teso verso la perfezione, come nell’agonismo sportivo – sottolinea Carlo Martinelli, amministratore delegato di Cochlear Italia – Oggi la tecnologia, in particolare quella degli impianti cocleari, può fare moltissimo per le persone sorde, anche se tutti gli appassionati di sport sanno bene che a fare la differenza in gara sono la determinazione, la voglia di vincere e di migliorare costantemente degli atleti. Giulia incarna perfettamente questi principi, che condivido a livello personale e aziendale”.