Il Media Buying è un processo che coinvolge sempre più aziende, piccole e grandi.

Se prima le campagne pubblicitarie erano appannaggio solo delle realtà più importanti, che avevano vere e proprie sezioni dedicate al marketing e alla pubblicità, oggi i nuovi sistemi di promozione permettono anche le imprese più piccole di entrare a far parte del mondo dell’advertisement e sfruttare tutti i suoi vantaggi.

Quando parliamo di Media Buying stiamo sostanzialmente parlando di pubblicità.

Il Media Buying altro non è che il processo che permette di acquistare gli spazi pubblicitari in cui posizionare le proprie inserzioni. È una attività che può sembrare semplice, ma che in realtà richiede numerose competenze e grandi capacità decisionali per essere portata avanti al meglio.

Del resto ha alle spalle una tradizione lunga decenni: in passato le aziende facevano a gara per accaparrarsi spazi pubblicitari in televisione o in radio.

La concorrenza era agguerrita e dava vita a vere e proprie trattative in cui solo i migliori Media Buyers riuscivano ad avere la meglio.

Oggi la pubblicità è rimasta solo in minima parte legata ai media tradizionali, spostandosi principalmente su internet, soprattutto sui social.

Il Media Buying è stato protagonista di una piccola rivoluzione, e con esso anche la figura del Media Buyer.

È aumentata a dismisura la richiesta, visto che ora anche le aziende più piccole investono molto sull’aspetto marketing e promozione.

Sono sempre di più gli annunci “Media Buyer cercasi“, e il numero di professionisti disponibili al momento non è assolutamente sufficiente a soddisfare la domanda.

Quella del Media Buyer, quindi, è una professione che permette di inserirsi in un mercato che offre profitti potenzialmente molto elevati e in cui è possibile trovare lavoro con grande facilità.

Cos’è e cosa fa un Media Buyer

Abbiamo capito a grandi linee il Media Buyer cos’è, e cioè un professionista che si occupa del Media Buying per sé stesso o per un’azienda con cui lavora (da dipendente o come collaboratore).

Vediamo ora più nello specifico quali sono le sue mansioni. La sua attività principale riguarda la ricerca e l’acquisto degli spazi pubblicitari.

Deve quindi conoscere come le sue tasche tutti i principali sistemi di promozione, soprattutto quelli online, e deve sapere quali sono gli spazi disponibili più adatti alle necessità del suo cliente.

Un’ottima conoscenza dei social network è indispensabile per un Media Buyer, così come lo è la dimestichezza con i motori di ricerca (Google in primis) e i loro annunci.

In passato questo professionista si trovava spesso coinvolto in trattative in cui il suo obiettivo era ottenere il prezzo migliore.

Questo aspetto si è un po’ perso negli ultimi anni visto che, a differenza della tv e della radio, internet propone più che altro soluzioni con tariffe fisse e non trattabili.

Nondimeno il Media Buyer ha ancora l’onere di gestire costi e profitti e, se non può trattare in senso stretto della parola, può comunque valutare le diverse opzioni che il mercato gli propone.

A queste mansioni affianca altre che in realtà ricadono in un altro ambito, quello del Media Planning, ma che sempre più spesso sono richieste anche ai Media Buyer professionisti.

In questo modo l’azienda può collaborare con un unico professionista (talvolta indicato come “Media Buyer and Planner“) che oltre ad acquistare gli spazi pubblicitari è anche in grado di gestirli e di curare le campagne vere e proprie.

Come pianificare una campagna di Media Buying

La pianificazione di una campagna di Media Buying parte da una fase preliminare di ricerca.

È un tipo di ricerca “doppia”, che mira ad identificare sia il target della campagna che il sistema di promozione. Ovviamente, le due cose sono strettamente collegate.

Per target si intende il pubblico a cui la campagna è rivolta: tutti i prodotti e i servizi hanno un cliente tipo di riferimento, con delle caratteristiche distintive che lo rendono il profilo ideale verso cui indirizzare la pubblicità.

Queste caratteristiche possono essere il genere e l’età, ad esempio, ma anche la posizione geografica, l’occupazione (lavoratore? studente? pensionato?).

Il Media Buyer deve capire sin da subito quali sono i target, così da poter scegliere, anche in base ad essi, il miglior spazio pubblicitario.

Se la campagna è rivolta ad un pubblico giovane, ad esempio, posizionare i propri annunci su social come Instagram e TikTok è una scelta da prendere in considerazione.

In questa fase il Media Buyer svolge anche un’analisi della concorrenza, così da trovare i punti forti e i punti deboli delle aziende rivali, e utilizzarli a vantaggio delle proprie campagne.

Con tutti questi dati a sua disposizione, fatta una analisi dei costi e dei benefici, può dare il via alla campagna.

Il suo compito, però, non si esaurisce qui. Anche a campagna in corso deve continuare a monitorare l’andamento, così da poter apportare delle modifiche, se necessario, per massimizzare i risultati.

Nella fase finale, quella di chiusura della campagna, i dati che raccoglie sono risorse preziosissime da usare per le campagne successive.

Competenze e qualità essenziali di un Media Buyer

Ogni campagna ha un certo grado di incertezza e una possibilità di fallimento che può essere più o meno elevata.

È indispensabile che il Media Buyer sia una persona risoluta, in grado di affrontare le difficoltà che si presentano e di non farsi sopraffare dalla paura del fallimento. Anche le migliori campagne possono necessitare di modifiche in corso d’opera.

Il Media Buyer deve avere una competenza e un’umiltà tali da poter capire in tempi brevissimi cosa c’è che non va, e com’è possibile eliminare queste spigolosità che minano al successo della campagna.

Nel suo lavoro risultano estremamente utili anche le competenze che riguardano il mondo della comunicazione.

Deve saper scrivere e parlare in un certo modo, risultando convincente sia nella creazione degli annunci che nelle relazioni con i partner o dei colleghi con cui lavora.

Importante è la predisposizione a lavorare in team, così come lo è la capacità di mantenere i nervi saldi e non scaricare le colpe sugli altri nelle fasi più concitate.

Di grande aiuto sono poi tutte le competenze informatiche.

Gli ambiti di intervento del Media Buyer

Il Media Buyer interviene in tutte le fasi di una campagna, dalla pianificazione alla “messa in onda”, fino alla conclusione vera e propria.

Sebbene il suo ambito principale sia quello dell’acquisto degli spazi pubblicitari, sempre più spesso gli viene chiesto di prestare il proprio supporto anche nella creazione e nella gestione degli annunci, oltre che nelle analisi di mercato vere e proprie.

È la professione ideale per chi vuole mettersi alla prova e chiede al proprio lavoro sempre nuovi stimoli.

Il suo essere così versatile e multi-tasking lo rende una figura estremamente richiesta e apprezzata, sempre più indispensabile nelle aziende che, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con internet e con i social.

Come diventare un Media Buyer di successo

Per diventare Media Buyer occorre avere una formazione che spazi dal marketing e dalla comunicazione fino ad arrivare a conoscenze sui principali sistemi di promozione del momento e sui sistemi per utilizzarli al meglio.

Il Media Buyer è un professionista trasversale, che si muove in diversi ambiti: per questo gli vengono richieste tanto hard skills che soft skills.

Per avviare questo tipo di carriera può fare comodo, ma non è indispensabile, avere un titolo di studi attinente al mondo dell’Economia, delle Scienze della Comunicazione e delle Pubblicità.

La laurea in una di queste discipline, però, non è indispensabile né sufficiente, perché non garantisce che una minima parte delle competenze necessarie all’attività lavorativa vera e propria.

La maggior parte dell’esperienza pratica necessaria a diventare un Media Buyer di successo si ottiene o mettendosi alla prova sul campo (iniziando autonomamente o con stage/tirocini in agenzie specializzate), o meglio ancora attraverso corsi specifici del settore.

Il corso della SBC ACADEMY ad esempio, ha delle sezioni totalmente dedicate ai principali sistemi di advertising e alle strategie da utilizzare per usarli al meglio e massimizzare il ROI, cioè il ritorno su quanto investito.

Stipendio: quanto guadagna un Media Buyer

Non è facile fare una stima esatta su quanto guadagni un Media Buyer, complici anche le tante variabili in gioco.

La retribuzione di questa figura, infatti, varia sia in base alla sua anzianità di carriera (profili Junior e Senior), sia al tipo di inquadramento (se come dipendente in un’azienda, o consulente/libero professionista), sia alle responsabilità e alle mansioni di cui si fa carico.

Possiamo dire che un Media Buyer Junior, in Italia, guadagna secondo le ultime statistiche disponibili circa 30.000 euro annui.

Questa cifra può raddoppiarsi quando si parla invece di Media Buyer Senior, che hanno 10 o più anni di esperienza alle spalle.

Per chi decide di mettersi in proprio invece, e lavorare come libero professionista, il compenso medio è pari a circa 20 euro l’ora, ma non mancano professionisti che chiedono tariffe anche dieci volte superiori.

Tutte queste cifre vanno ovviamente prese con le pinze.

La retribuzione del Media Buyer varia di caso in caso e, in base alle sue competenze e al prestigio della campagna a cui lavora, può arrivare anche a guadagni sensibilmente più elevati.

Conclusioni

Quello del Media Buying è un ambito che può apparire semplice, ma che in realtà ha una notevole complessità di fondo. Questo non significa che siano necessarie chissà quali doti innate per diventare un Media Buyer di successo.

Significa, invece, che per diventarlo è necessario investire tempo e impegno nella propria formazioni, acquisendo competenze che al momento pochi altri anni e che, quindi, ti rendono un professionista estremamente richiesto dal mondo del lavoro.

Un corso come quello della SBC ACADEMY, estremamente completo e il giusto bilanciamento tra nozioni teoriche e pratiche, è sicuramente un’ottima base di partenza per chiunque intenda diventare seriamente un Media Buyer.