WORLD HEARING DAY: COCHLEAR AL FIANCO DELLE ASSOCIAZIONI PER LA PREVENZIONE

Avviato piano di azioni comuni con le associazioni pazienti

Impegno comune e obiettivi condivisi per fare cultura e prevenzione

 

Roma, 3 marzo 2019. “Check your hearing”. Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Udito, con questo slogan, è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a esortare gli italiani a controllare il proprio udito per prevenire eventuali problemi di cui, nel nostro paese, soffrono oggi circa 7 milioni di persone (pari all’11,7% della popolazione). Quindi se è vero che una persona su tre sia affetta da ipoacusia è anche vero che solo il 31,5% ammette di aver effettuato un test dell’udito negli ultimi 5 anni mentre il 54% non lo ha mai fatto. E infine, fra i soggetti ipoacusici poco più del 25% si sottopone a cure malgrado a posteriori tutti i pazienti che beneficiano di un apparecchio acustico riconoscano miglioramenti nella qualità di vita e nello stato generale di salute.

La prevenzione è quindi l’unica arma contro la perdita di udito, vera e propria epidemia silenziosa dei nostri giorni, e Cochlear Italia, leader degli impianti cocleari presente in 100 paesi si fa promotrice di una campagna di sensibilizzazione al fianco delle associazioni ASI – “Affrontiamo la Sordità Insieme” e Nonno Ascoltami Udito Italia Onlus, che rappresentano il maggior numero di pazienti in Italia.

“Ieri è stata una giornata epocale – il commento di Carlo Martinelli, amministratore delegato Cochlear Italia – Per la prima volta oltre 20 associazioni, diverse per tipologie di attività e dimensioni, si sono ritrovate al Ministero della Salute per discutere in maniera fattiva di obiettivi comuni, tanto che si è riusciti a trovare un protocollo di lavoro comune.  Avere tante associazioni può essere un vantaggio ma anche uno svantaggio: le associazioni attive a livello locale sono utili ai pazienti nel quotidiano ma, nello stesso tempo, lavorare insieme può portare beneficio a tutti in termine di conoscenza, cultura e facilità di accesso ai trattamenti”.

 

“Solo muovendoci insieme per un obiettivo condiviso possiamo essere ascoltati dalla Pubblica Amministrazione – sottolinea Domenico Pinto, presidente ASI – La firma di questo protocollo è un avvenimento storico che rende più efficaci gli sforzi, finora frammentari e individuali, verso la prevenzione, l’informazione e l’accesso alle cure a vantaggio di tutti.  Ieri al Ministero abbiamo valutato spunti concreti di miglioramento del sistema sanitario, dalle proposte per accorciare le liste di attesa per esami e terapie specifiche ali piani di comunicazione comuni per dare vita a  campagne di sensibilizzazione del pubblico non udente sull’importanza di intraprendere percorsi di cura all’avanguardia, come l’impianto cocleare, unico organo di senso bionico in grado di restituire la funzionalità uditiva alle persone con gravi deficit, argomento su cui c’è ancora molta diffidenza da parte dei pazienti e del pubblico. E tutto questo noi crediamo spetti innanzitutto alle associazioni”.

Secondo il rapporto “Le associazioni pazienti, strumento fondamentale per un filo diretto con la sanità pubblica” (Cochlear Italia, 2018),  le principali problematiche per le quali i pazienti necessitano del supporto delle associazioni sono alcuni costi occulti elevati (indicati come elemento critico da oltre il 60% dei partecipanti al sondaggio), la difficoltà di accesso alle cure (citata dalla metà dei rispondenti) e, in misura minore, la disponibilità di personale sanitario. Nello specifico, per le associazioni con meno di 100 iscritti la problematica principale è rappresentata dai costi delle cure, per quelle più grandi invece la variabile più critica è la difficoltà di accesso alle cure stesse.

Sostanziali differenze fra Settentrione, Centro e Meridione si presentano nel livello di ascolto/attenzione che, il sistema sanitario dedica ai loro associati:

  • Le associazioni localizzate nel Nord Ovest ritengono di avere un buon rapporto con la PA
  • Le associazioni localizzate nel Nord Est sono in una posizione intermedia tra soddisfazione ed insoddisfazione
  • La maggior parte delle associazioni localizzate nel Centro ritiene di non avere un buon rapporto con la PA ma al tempo stesso sembra soddisfatta del livello di ascolto che la PA dedica ai propri associati
  • Al Sud le associazioni, pur ritenendo di avere buoni rapporti con la PA, si dichiarano spesso insoddisfatte dei servizi che il sistema sanitario offre ai propri associati.

Le sinergie collaborative fra chi fa gli interessi dei pazienti con disturbi uditivi e la P.A. sono un altro elemento che divide l’Italia  Nonostante oltre l’80% del campione (e il 100% delle associazioni con il maggior numero di iscritti) abbia dichiarato di avere avuto nell’arco degli ultimi 5 anni l’opportunità di collaborare con il sistema sanitario pubblico per specifici progetti, le associazioni sembrano partecipare poco ai bandi ed alle iniziative promosse dalla P.A. per attività socio-sanitarie di sostegno, promozione e sensibilizzazione sui problemi dell’udito. La partecipazione è scarsa soprattutto nell’Italia centrale che appare altresì essere l’area che nell’arco degli ultimi 5 anni ha avuto minori occasioni di collaborare con il sistema sanitario.

 

 

Ufficio Stampa Cochlear Italia

Giacomo Baldassari

  1. 393.0640336

————————————————

Studio Baldassari Comunicazione

Piazza Marconi, 14 – 00144 Roma

  1. 06.32803614

www.baldassaricomunicazione.com

 

 

Cochlear Limited

Cochlear è il leader mondiale per soluzioni acustiche impiantabili. L’azienda vanta una forza lavoro di 3.000 persone in tutto il mondo e investe oltre 120 milioni di dollari australiani all’anno in ricerca e sviluppo. Nella gamma di prodotti si annoverano sistemi acustici per impianti cocleari, impianti a conduzione ossea e acustici. Oltre 450.000 persone di qualsiasi età in più di 100 nazioni ora riescono a sentire grazie a Cochlear. www.cochlear.com